LA STORIA DEL CALCIO NELL'ARMADIO DELL'ASSESSORE
C'è chi colleziona francobolli, chi farfalle e chi magliette. Per la precisione divise da calcio.
Una passione vera e propria che ha catturato anche un nome illustre della città: Ermanno Zacchetti. E per la prima volta con l'assessore allo Sport non parliamo di politica, ma di un hobby che fa tornare ragazzi.
Collezionare maglie da gioco pare sia una cosa semplice: si va in un negozio sportivo e le si compera. Ma Zacchetti non ha una serie di casacche standard. No. Molte delle sue sono autentiche e certificate, veri e propri cimeli per intenditori. Spesso con tanto di autografo. Nell'ambiente c'è chi farebbe follie per averfe qualcuna delle divise che possiede l'assessore, avvantaggiato nel trovarle anche grazie al suo impiego a Eurosport.
"Tutto però ha avuto inizio con un regalo di mio padre" racconta il diretto interessato, "che mi regalò la maglia della Juve 1989/90 che vinse Coppa Uefa e Coppa Italia. In quella squasra giocava il cernuschese Roberto Tricella, impossibile non avere anche il suo autografo".
E da quel momento è stato un crescendo. "Ne avrò una cinquantina, alcune delle quali preziose, come quella di Roberto Baggio ai Mondiali Usa 94, edizione limitata. Ne sono state realizzare 500 esemplari, io ho la numero 262 con certificazione del direttore del museo del calcio di Coverciano".
"Ma sono molto affezionato anche a quella di Del Piero, numero 479, vincitrice della Champions League nel 1996, autenticata dal presidente Roberto Bettega".
Tra le tante divise prestigiose spazio anche al sentimentalismo: "Ho anche tutte le maglie, una trentina, della Polisportiva Paolo VI, ora confluita nell'ASO', dove ho giocato per tanti anni".
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